domenica, luglio 13, 2025

Il verme il frutto, una poesia di Raffaele Carrieri

 Il verme il frutto

  



 Io sono quello


che sbaglia tutto:


il verme il frutto.


Sbaglio l’amore,


sbaglio le ore


del batticuore.


Sbaglio a salire


sbaglio a discendere.


Sbaglio l’assenza


e la presenza.


Io sono quello


che sbaglia tutto:


sbaglio nel largo


e nello stretto.


Sbaglio a fuggire


sbaglio a stormire.


Sbaglio a morire


dove non sono.


Io sono quello


che sbaglia sempre:


sbaglio nel dare


e anche nel prendere.


Sbaglio a ferire,


sbaglio a guarire.


Sbaglio a star solo


e in compagnia.


Ahi vita mia,


sbaglio follia.


Raffaele Carrieri 


Raffaele Carrieri (Taranto, 1905 – Camaiore, 1984) è stato un poeta, scrittore e critico d’arte italiano dalla vita avventurosa e dalla voce lirica inconfondibile. A soli quattordici anni abbandonò la sua città natale per viaggiare nei Balcani, partecipando all’impresa di Fiume con D’Annunzio, dove rimase ferito. Dopo esperienze come marinaio e gabelliere, si stabilì a Parigi nel 1923, entrando in contatto con gli ambienti dell’avanguardia artistica e letteraria.

Nel 1930 si trasferì a Milano, dove iniziò una lunga carriera come critico d’arte per testate come Il Corriere della Sera e Epoca. Parallelamente, sviluppò una produzione poetica intensa e autobiografica, segnata da temi come la solitudine, il viaggio e l’inquietudine esistenziale. Tra le sue opere più note: Il lamento del gabelliere (1945), Il trovatore (1953, Premio Viareggio), Canzoniere amoroso (1958) e Io che sono cicala (1967).

Carrieri fu amico di artisti come Picasso, Campigli e Gentilini, e collaborò con molti di loro in edizioni illustrate delle sue poesie. La sua scrittura, spesso definita “irregolare” e visionaria, ha lasciato un’impronta profonda nella poesia italiana del Novecento

sabato, luglio 12, 2025

Risparmiare sulla Benzina: Le Migliori App Gratuite per Trovare il Prezzo Più Basso

In un periodo in cui il costo del carburante incide sempre di più sul bilancio familiare, conoscere gli strumenti giusti per risparmiare è fondamentale. Le app gratuite per la ricerca dei prezzi della benzina sono diventate alleate preziose per milioni di automobilisti italiani. 

In questo articolo, analizziamo le migliori soluzioni disponibili e offriamo consigli pratici per scegliere quella più adatta alle proprie esigenze.

Le app per il carburante sono strumenti semplici e utili per risparmiare ogni giorno.

Perché usare un’app per il carburante?

    • Permette di confrontare i prezzi in tempo reale tra distributori vicini.

    • Aiuta a evitare rifornimenti costosi e ottimizzare i tragitti.

    • Offre filtri personalizzati per tipo di carburante, distanza e modalità (servito/self).

Le app più consigliate

Prezzi Benzina – GPL e Metano

    • Disponibile per Android e iOS.

    • Prezzi aggiornati dalla community e dal portale ufficiale .

    • Interfaccia intuitiva e filtri avanzati.

Fuelio

    • Oltre alla ricerca dei prezzi, consente di monitorare consumi e costi.

    • Ideale per chi vuole tenere traccia delle spese legate all’auto.

Waze

    • Navigatore con funzione “Stazioni di servizio”.

    • Mostra i prezzi lungo il percorso, utile per chi viaggia spesso.

Google Maps

    • Visualizza i distributori con prezzi indicativi.

    • Meno preciso, ma comodo per una panoramica rapida.

Gaspal

    • Solo per Android.

    • Mappa con colori che indicano il livello di convenienza.

Per noi consumatori

Per chi cerca precisione e affidabilità, l’app Prezzi Benzina è la più completa e aggiornata. Per chi vuole anche monitorare i consumi, Fuelio rappresenta una scelta eccellente.

Un Saluto alla prossima

venerdì, luglio 11, 2025

Rocca di Papa: un padre distrutto dalla perdita del figlio, una scelta disperata che ci interroga tutti

Il nome di Guglielmo Palozzi, fino a pochi giorni fa, era quello di un uomo silenzioso. Nessun clamore, nessuna storia da prima pagina. Fino a quando, in piena luce del giorno, ha preso in mano una pistola e ha ucciso l'uomo che riteneva responsabile della morte del figlio. Un gesto estremo. Inaccettabile. Ma anche profondamente umano, nella sua drammatica fragilità.




Giuliano, il figlio di Palozzi, è morto nel 2020, vittima di un pestaggio. L’uomo condannato per quel delitto, Franco Lollobrigida, era tornato libero. Guglielmo lo ha visto camminare per le stesse strade di sempre, forse sorridere, vivere. E qualcosa dentro di lui si è rotto definitivamente.

Il dolore che non conosce tregua

Chi è genitore lo sa: perdere un figlio non è un lutto, è una riscrittura feroce dell’anima. La casa si svuota, il tempo diventa nemico. E ogni sguardo della gente sembra dire: “Andate avanti”, quando tu non sai più dove si vada.

E allora il gesto di Palozzi non è solo una vendetta. È il grido disperato di un uomo che si è sentito tradito dalla giustizia, abbandonato dalle istituzioni, e ha trasformato la rabbia in fuoco.

Come Alberto Sordi nel capolavoro di Monicelli

Impossibile non pensare a Un borghese piccolo piccolo. Alberto Sordi interpreta un padre qualsiasi, che dopo la morte assurda del figlio, cede all’istinto più buio. Non c’è redenzione nel suo sguardo, solo un vuoto che divora. Palozzi, in fondo, è una figura simile. Non è un vendicatore, né un criminale incallito. È un padre che ha perso tutto e che forse non cercava giustizia, ma soltanto di spegnere il rumore del dolore.



Non possiamo giustificare. Ma possiamo capire?

La legge è il confine che ci protegge. E quella frontiera non può essere violata. Ma quanto è facile condannare seduti al sicuro, lontani da quella sofferenza cruda e assoluta? Se fossimo stati noi, nella sua casa vuota, tra le foto impolverate e le voci mancanti, saremmo riusciti a resistere?

E voi, cosa avreste fatto?

Questa domanda non è un invito alla vendetta, né una richiesta di giustificazioni. È un confronto sincero con la parte più fragile di noi. Quella che, di fronte all’ingiustizia, non sa più dove cercare luce.

Scrivetemi. Raccontate cosa avreste sentito. Non per giudicare Guglielmo Palozzi, ma per capire che dietro ogni tragedia, c’è una storia fatta di silenzi, di notti insonni, e di un amore che non muore mai.

un saluto 

David Conti

 

giovedì, luglio 10, 2025

Guida Completa per Ottenere lo SPID con Poste Italiane

Lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) è lo strumento che consente ai cittadini italiani di accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione e delle aziende private aderenti in maniera sicura, con un’unica identità digitale.

Poste Italiane è uno degli identity provider autorizzati che offre il servizio PosteID abilitato a SPID, disponibile per maggiorenni residenti in Italia o all’estero. Di seguito vediamo come ottenerlo, le modalità disponibili e i relativi costi.

Modalità per Richiedere SPID con Poste Italiane

1. Richiesta Online

La modalità più veloce e completamente digitale per ottenere SPID.

Procedura:

  • Accedere al sito ufficiale poste.it/posteid
  • Autenticarsi se si è già clienti BancoPosta o Postepay, con:
    • SMS su cellulare certificato
    • Carta d’Identità Elettronica (CIE) con PIN e lettore
    • Firma Digitale Remota

A seguito della procedura, le credenziali SPID verranno inviate tramite email.

2. Tramite App PosteID

Ideale per chi preferisce gestire l’identità digitale direttamente da smartphone.

Requisiti:

  • Scaricare l’app PosteID dai principali store digitali
  • Scegliere uno dei metodi di identificazione:
    • Passaporto elettronico tramite tecnologia NFC
    • CIE senza PIN
    • Bonifico bancario da conto intestato (vedi sezione costi)

Una volta verificata l’identità, l’utente riceve le credenziali SPID direttamente sull’app e via email.

3. Presso Ufficio Postale

Questa modalità consente di completare la procedura in presenza.

Passaggi:

  • Prenotare un appuntamento sul sito o via WhatsApp (numero 371.5003715)
  • Presentarsi con:
    • Documento d’identità valido
    • Tessera sanitaria
    • Numero di cellulare attivo
    • Indirizzo email personale

Un operatore provvederà a completare l’identificazione e ad attivare SPID.


Costi del Servizio

Il rilascio dello SPID tramite Poste Italiane può prevedere costi differenti a seconda della modalità scelta:

Modalità Costo Note
Online (per clienti Poste)      Gratuito           Identificazione con SMS, CIE o Firma
App PosteID (via bonifico)   €10 IVA inclusa           Pagamento via bonifico bancario
Ufficio Postale                            €12 IVA inclusa           Servizio in presenza presso Poste

Livelli di Sicurezza SPID

SPID prevede tre livelli di sicurezza, ciascuno con modalità di accesso differenti:

Livello Autenticazione Utilizzo tipico
SPID 1 Username + Password Accesso a servizi informativi
SPID 2 Username + Password + OTP/App PosteID Servizi con dati sensibili
SPID 3 Credenziali SPID 2 + PIN SPID 3 Servizi ad alta sicurezza

Assistenza Utenti

Per domande o supporto tecnico, è attivo il numero verde gratuito: 800.007.777
Attivo dal lunedì al sabato, dalle 8:00 alle 20:00.

spero di essere stato utile un saluto alla prossima 

David Conti 

mercoledì, luglio 09, 2025

Nelson Mandela: la voce del coraggio che parla ancora ai giovani

Nelson Mandela: la voce del coraggio che parla ancora ai giovani

In tempi in cui parole come "libertà" e "giustizia" rischiano di sembrare sbiadite dal rumore quotidiano, ricordare Nelson Mandela è più che un esercizio storico. È un richiamo morale. È come riaccendere una luce per chi cerca senso e direzione. Mandela non è stato solo un leader politico. È stato un uomo che ha scelto il perdono invece della rabbia, il dialogo invece della vendetta, la speranza invece del rancore.



Dall’ombra del carcere alla guida della rinascita

Mandela è nato nel 1918 in un Sudafrica diviso e ferito da leggi razziste. Da giovane si unì all’African National Congress per combattere un sistema che negava diritti fondamentali a milioni di persone solo per il colore della loro pelle. Finì in carcere, condannato all’ergastolo. Ma invece di spezzarsi, si trasformò. Sull’isola di Robben Island, tra le mura fredde e le sbarre arrugginite, Mandela nutrì la propria dignità giorno dopo giorno. Non perse mai la fede nel futuro.

Un presidente che non voleva dominare, ma unire

Quando fu liberato nel 1990, il mondo trattenne il respiro. Ma la sorpresa più grande non fu la sua uscita dalla prigione. Fu l’atteggiamento con cui scelse di guidare il suo popolo: con rispetto, con calma, con amore per la verità. Nel 1994 divenne il primo presidente nero del Sudafrica. Ma più ancora del suo ruolo ufficiale, è rimasto nella memoria come un uomo che ha saputo incarnare la riconciliazione.

Perché Mandela parla ancora ai ragazzi di oggi

Viviamo in un’epoca diversa, certo. Ma la sete di giustizia, la necessità di solidarietà, il bisogno di credere che il cambiamento sia possibile sono vivi oggi come allora. Mandela ci ricorda che la vera grandezza sta nella coerenza tra le parole e i gesti, nella capacità di resistere con dolcezza anche quando il mondo spinge alla durezza.

Il futuro è ancora una pagina da scrivere

Mandela credeva che i giovani avessero in mano le chiavi per cambiare la storia. Diceva che l’istruzione è l’arma più potente per trasformare il mondo. È un messaggio che vale ancora. Soprattutto oggi, quando la tentazione di arrendersi al disincanto è forte. Ai giovani va detto: non abbiate paura di essere idealisti. Non abbiate paura di credere nella giustizia. Non abbiate paura di sognare.

Mandela ci ha mostrato che anche l’impossibile può diventare realtà, se il cuore rimane integro.