martedì, luglio 01, 2025

Sette navi, migliaia di auto, un solo obiettivo: l’Europa

 

C’era una volta un’industria automobilistica che produceva auto elettriche in Cina e le spediva in Europa affidandosi a navi di terzi. Poi è arrivata BYD, e ha deciso che no, non era più tempo di aspettare i comodi degli altri. Così ha fatto quello che farebbe un armatore d’altri tempi: si è costruita una flotta tutta sua

Sette navi, migliaia di auto, un solo obiettivo: l’Europa

BYD – acronimo che sta per Build Your Dreams, e già il nome è un programma – ha varato la sua settima nave cargo per il trasporto di veicoli elettrici. Non si tratta di barchette da diporto, ma di colossi lunghi quasi 200 metri, larghi 38, capaci di trasportare fino a 7.000 auto ciascuno. Alcune, come la BYD Shenzhen, arrivano a contenerne addirittura 9.200.

Ogni nave porta il nome di una città cinese legata alla produzione dell’azienda: Hefei, Xi’an, Changzhou. È un modo per ricordare da dove si parte, anche quando si naviga verso porti lontani come Zeebrugge, Bremerhaven o Livorno.

forse entro il 2026 arriverà l'ottava

 


Una strategia che sa di rivoluzione

La mossa di BYD non è solo logistica, è politica industriale. Costruire una flotta significa tagliare i tempi, ridurre i costi, ma soprattutto non dipendere più da nessuno. È come se un editore si stampasse da solo i suoi libri, o un giornalista si costruisse la sua rotativa. E in un mondo dove la velocità è tutto, avere il timone in mano fa la differenza.

Le navi sono dotate di motori dual-fuel alimentati a gas naturale liquefatto (GNL), una scelta che strizza l’occhio all’ambiente e alle normative europee sempre più severe. Non è solo una questione di efficienza: è anche una dichiarazione d’intenti.

Un ponte tra due mondi

Ogni volta che una di queste navi lascia un porto cinese, porta con sé più di un carico di auto: porta un pezzo di futuro. Un futuro fatto di mobilità elettrica, di rotte commerciali autonome, di un’Asia che non solo produce, ma distribuisce con mezzi propri.

E mentre le auto sbarcano nei porti europei, silenziose e cariche di batterie, viene da pensare che forse, in fondo, anche le navi possono sognare. E BYD, con la sua flotta, sta costruendo quel sogno un viaggio alla volta.

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