lunedì, settembre 22, 2025

Gaza, l’infanzia spezzata: oltre 20.000 bambini uccisi in 23 mesi di guerra

Gaza, l’infanzia spezzata: oltre 20.000 bambini uccisi in 23 mesi di guerra

Gaza, settembre 2025 — In quasi due anni di guerra tra Israele e Hamas, la Striscia di Gaza è diventata il simbolo di una tragedia umanitaria senza precedenti. Tra le macerie, i corpi, le sirene e le urla, il volto più straziante di questo conflitto è quello dei bambini. Secondo i dati più recenti diffusi da Save the Children e dal Ministero della Salute di Gaza, almeno 20.000 bambini palestinesi sono stati uccisi dal 7 ottobre 2023. Un numero che equivale a più di un bambino ucciso ogni ora.


Molti di questi piccoli non avevano ancora compiuto un anno di vita. Alcuni sono nati durante la guerra e sono morti a causa di essa. Le bombe israeliane hanno colpito scuole, ospedali, rifugi. Il 97% delle scuole e il 94% delle strutture sanitarie sono state danneggiate o distrutte. I bambini hanno una probabilità sette volte maggiore rispetto agli adulti di morire per ferite da esplosione.

Ma la morte non è l’unico orrore. Almeno 42.000 bambini sono rimasti feriti, e 21.000 hanno subito mutilazioni permanenti. Migliaia risultano dispersi, presumibilmente sepolti sotto le macerie. La carestia e la mancanza di acqua potabile mettono a rischio la vita di oltre 132.000 bambini sotto i cinque anni.

Il bilancio totale delle vittime a Gaza

Secondo i dati ufficiali del Ministero della Salute di Gaza, aggiornati a settembre 2025, il numero complessivo di morti nella Striscia ha superato quota 65.000. A questi si aggiungono 165.000 feriti, molti dei quali in condizioni critiche. Tuttavia, uno studio accademico condotto da Richard Hill e Gideon Polya stima che il numero reale di vittime, considerando anche i decessi indiretti causati da fame, malattie e mancanza di cure, possa arrivare fino a 680.000, di cui 479.000 bambini.

La verità difficile da raccontare

Raccontare Gaza oggi significa confrontarsi con una realtà che sfida ogni logica umanitaria. I dati sono frammentari, spesso contestati, ma le immagini e le testimonianze parlano chiaro. I bambini non sono “danni collaterali”. Sono vittime dirette di una guerra che non risparmia nessuno. E ogni cifra, ogni statistica, rappresenta un nome, un volto, una storia spezzata.

Il diritto internazionale impone protezioni speciali per i minori nei conflitti armati. Ma a Gaza, queste regole sembrano carta straccia. La Corte Internazionale di Giustizia sta valutando se si tratti di genocidio. Intanto, il mondo guarda, commenta, e troppo spesso tace.

DC

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