martedì, luglio 29, 2025

SPIAGGE E SPIEDINI: L’EVOLUZIONE DEL PRANZO SOTTO L’OMBRELLONE

L’alimentazione da spiaggia è una cartina tornasole dell’evoluzione sociale, economica e culturale dell’Italia. Dai panini avvolti nella carta stagnola alle ciotole di poké, ciò che mangiamo sotto l’ombrellone racconta molto più del gusto: racconta la storia del nostro modo di vivere l’estate.

Anni ’50 – Fagottari e frittate

Negli anni Cinquanta, il pranzo al mare era un’esperienza casalinga e genuina. Le famiglie portavano da casa frittate di pasta, polpette avvolte nella stagnola, pane e pomodoro. I fagottari – così venivano chiamati con simpatia – stendevano le tovaglie a quadretti sulla sabbia e si godevano il pasto tra gassose frizzanti e bambini scalzi che giocavano con secchielli e palette.

Anni ’80 – Insalata di riso e panini imbottiti

Con gli anni Ottanta arriva il boom dell’insalata di riso: colorata, economica, resistente al caldo. I panini imbottiti diventano protagonisti, farciti con salumi e formaggi, spesso accompagnati da merendine industriali. Le borse frigo fanno capolino, e tra una chiacchiera e una radio portatile, il pranzo diventa più pratico e spensierato.

2025 – Poké bowl e consapevolezza alimentare

Oggi, nel 2025, la spiaggia è anche sinonimo di benessere. Le poké bowl con salmone, avocado e quinoa sono il nuovo standard, insieme a borracce termiche con acqua aromatizzata. Le merendine lasciano spazio a barrette vegane e frullati detox, serviti in contenitori compostabili e dal design minimal. L'estetica conta, ma anche la sostenibilità.

Che si tratti di un panino imbottito, una frittata avvolta o un’insalata di quinoa, la spiaggia continua ad essere il luogo dove il cibo e l’estate si abbracciano. Mentre cambiano gli ingredienti, il rito del pranzo sotto l’ombrellone resta un immutabile piacere italiano.

 

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