sabato, luglio 19, 2025

Superbia: quando l’ego ci fa perdere di vista gli altri

Superbia: quando l’ego ci fa perdere di vista gli altri

La superbia è uno di quei vizi che non passano mai di moda. Non ha bisogno di urlare: spesso si nasconde dietro un sorriso sicuro, una frase detta con troppa convinzione, uno sguardo che non si abbassa mai. È la convinzione di bastare a sé stessi, di non avere nulla da imparare, di essere un gradino sopra gli altri.



Nel pensiero cristiano, è considerata il primo dei sette vizi capitali. Sant’Agostino la chiamava “amore disordinato di sé”, e Dante, nella Divina Commedia, la punisce nel Purgatorio: i superbi camminano piegati sotto pesanti macigni, incapaci di guardare il cielo. Un’immagine potente, che ci ricorda quanto l’ego possa diventare un peso.

Anche i greci ci avevano visto lungo. Nelle tragedie, la hybris – la tracotanza – è spesso la causa della rovina dell’eroe. Edipo, Creonte, Antigone: tutti, in modi diversi, pagano il prezzo dell’orgoglio. La superbia è cieca, e spesso ci fa inciampare proprio quando pensiamo di essere invincibili.

Nel corso della storia, filosofi e pensatori hanno continuato a metterci in guardia. Machiavelli, Pascal, Montaigne, fino a Freud e Jung: tutti, in modi diversi, ci hanno detto che l’ego può diventare una prigione. E oggi? La superbia si è fatta digitale. Vive nei social, nei selfie perfetti, nei post che gridano “guardami!”. Ma sotto la superficie, resta sempre la stessa: la paura di non essere abbastanza, mascherata da ostentazione.

L’umiltà, invece, è una forza silenziosa. Non è pensare di valere poco, ma sapere che ogni persona ha qualcosa da insegnarci. È la capacità di ascoltare, di mettersi in discussione, di crescere. Montaigne scriveva che “ogni uomo porta in sé la forma intera dell’umana condizione”. L’umiltà nasce proprio da qui: dalla consapevolezza che siamo tutti fragili, tutti imperfetti, tutti in cammino.

Quante persone superbe incontro ogni giorno, quanti saputi, finti professori, gente che non coordina la destra con la sinistra eppure si sente dio in terra, gente comunque di poco valore solo per il fatto di essere superbi.

La superbia è veramente un peccato capitale.

Un saluto alla prossima

 

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