Ipnocrazia: il saggio scritto con l’intelligenza artificiale che ha ingannato tutti
È uno dei casi editoriali più discussi dell’anno: il saggio Ipnocrazia. Trump, Musk e la nuova architettura della realtà, pubblicato in Italia da Tlon, ha acceso un dibattito acceso tra filosofi, giornalisti e lettori. Ma ciò che ha davvero sconvolto il mondo culturale è la rivelazione che l’autore, il presunto filosofo di Hong Kong Jianwei Xun, non esiste. Il libro è stato scritto e il suo autore inventato con l’aiuto dell’intelligenza artificiale.
Dietro la maschera di Xun si cela Andrea Colamedici, editore e filosofo italiano, che ha orchestrato un esperimento narrativo radicale: creare un saggio teorico sulla manipolazione digitale e, contemporaneamente, dimostrarne la tesi attraverso la sua stessa genesi artificiale.
Un saggio che è anche una performance
Ipnocrazia non è solo un libro: è una provocazione. Il testo analizza come il potere contemporaneo non agisca più attraverso la repressione fisica, ma tramite narrazioni ipnotiche diffuse dalle piattaforme digitali. Secondo il saggio, viviamo in uno stato di ipnosi permanente, dove la percezione della realtà è filtrata, modulata e riscritta da chi controlla gli strumenti tecnologici.
Trump e Musk vengono descritti come sacerdoti della nuova trance collettiva: il primo svuota il linguaggio, il secondo lo riempie di utopie irrealizzabili. Insieme, colonizzano l’immaginario e riscrivono i desideri.
Ma la vera genialità dell’opera sta nel fatto che la sua stessa esistenza è una dimostrazione pratica di ciò che teorizza. L’autore fittizio, le interviste inventate, la biografia costruita, persino le foto generate: tutto è stato creato con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, rendendo il libro un esperimento di manipolazione culturale perfettamente riuscito.
Una beffa o una lezione?
La scoperta dell’inganno non ha suscitato solo indignazione. Molti intellettuali hanno riconosciuto in Ipnocrazia una forma di critica radicale, capace di mettere in discussione il concetto stesso di autore, di verità e di autenticità. Il saggio ha ricevuto attenzione da testate internazionali come El País e Le Figaro, ed è stato persino letto dal presidente francese Emmanuel Macron.
Colamedici ha dichiarato che il suo intento non era quello di schernire il mondo editoriale, ma di costruire un ecosistema narrativo che permettesse ai lettori di mettere subito alla prova le tesi del libro. In altre parole, Ipnocrazia è sia teoria che dimostrazione, sia contenuto che contesto.
Cosa ci insegna Ipnocrazia
In un’epoca in cui l’intelligenza artificiale può generare testi, immagini, identità e persino emozioni simulate, Ipnocrazia ci costringe a riflettere su:
• La fragilità della verità nell’era digitale
• Il potere delle narrazioni algoritmiche
• La necessità di un pensiero critico per decodificare ciò che leggiamo e condividiamo
Non è solo un libro da leggere, ma un esperimento da vivere. E forse, una delle prime vere opere filosofiche nate dalla collaborazione tra uomo e macchina.
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